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Che  cos’ è l’OFS?

Tommaso da Celano, autore della prima biografia di san Francesco, presentando quanto il santo di Assisi operò con la sua predicazione, in particolare ricorda che “Molti, nobili e plebei, chierici e laici, docili alla divina ispirazione, si recavano dal Santo, bramosi di schierarsi per sempre con lui e sotto la sua guida. A tutti (egli) dava una regola di vita e indicava la via della salvezza a ciascuno secondo la propria condizione” (FF 384-385). In queste parole si concentra l’inizio degli Ordini dei seguaci di Francesco, la  “triplice milizia degli eletti”, del Primo Odine, del Secondo e del Terzo. E’ proprio quest’ultimo, inizialmente detto Ordine dei fratelli e delle sorelle della penitenza, che esprime, in seno al laicato del 1200, uno specifico aspetto della vita dei Penitenti e che cresce nei secoli successivi, conosciuto sotto la denominazione di Terz’Ordine francescano (TOF), opportunamente aggiornata in Ordine francescano secolare (OFS) nella Regola del 1978, approvata da Paolo VI. Infatti quattro furono i momenti in cui, dopo una prima esortazione da S.Francesco indirizzata ai Fratelli e Sorelle della Penitenza (Cod. di Volterra), si formulò un’adeguata  Regola per i laici che, continundo la  loro vita secolare, volevano seguire Francesco: il Memoriale propositi del terzo decennio del 1200, la Regola di Nicolò IV (1289), di Leone XIII (1883), di Paolo VI (1978).

Sotto la guida di tali insegnamenti il laicato francescano alimentò non solo una crescita spirituale nella vita del tempo, riversandone gli effetti caritativi pure nelle istituzioni civili, ma seppe rispondere, anche dal punto di vista sociale, alle più urgenti richieste di assistenza e di cristiana moralizzazione del costume e dei rapporti umani.

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L’OFS a Bologna S. Francesco

Da quando, nel 1211, Fra Bernardo da Quintavalle fu inviato nella nostra città, il messaggio di Francesco (ancor prima che egli stesso venisse a Bologna) conquistò gli animi, tanto che fu data una sede ai primi Frati in S.Maria delle Pugliole, presso l’attuale zona di Piazza dei Martiri, poi sostituita, per interessamento di Gregorio IX e per concessione delle autorità del Comune, con la costruzione che sorse fuori Porta Stiera, inziata nel 1235 e terminata nel 1263, per quanto riguarda la basilica e i primi locali per il Convento nell’attuale Piazza Malpighi. Certamente accanto alla sede dei Religiosi nacque una Fraternità di laici, della cui esistenza fa fede il primo riferimento cronologico del 1234 (cfr. M. Bigi, L’universale salute, Roma, 1990, p. 73), come pure ne attestano la presenza i numerosi lasciti testamentari di  professi  del TOF o di simpatizzanti, risalenti alla seconda metà del 1200. Nell’ampio elenco risultano nomi di uomini e donne di ogni ceto e professione, forse impegnati, come la sorella definita solo col nome di Dulcis Soror, in opere di misericordia di vasta portata. Infatti fu proprio a Suor Dolce e ai suoi collaboratori che si deve la crescita dell’ospedale di S.Maria della Vita, già nato nel 1260. Se questa istituzione assistenziale crebbe per il sostegno e il lavoro  dei terziari  fino ad essere il nucleo fondamentale dell’attuale Ospedale Maggiore, altre opere di assistenza fiorirono per l’impegno o dei terziari o dei simptizzanti (come del resto avvenne per inziativa anche di altre confraternite religiose). Basti pensare all’ hospitale di S.Maria delle Laudi, agli inzi del 1300. Inoltre la fama di giustizia e di onestà dei Fratelli della Penitenza di S.Francesco divenne così grande che il famoso luminare dell’ars medica del tempo, Taddeo Alderotti, docente nello  Studium Bononiense e forse seguito, nelle sue lezioni, anche dal giovane Dante Alighieri, lasciò la maggior parte della sua cospicua eredità all’Ordine dei Fratelli della Penitenza di S.Francesco, perchè l’amministrassero per i poveri della città.

Né mancarono frutti nei secoli successivi, fintanto che le soppressioni, da Napoleone alle leggi Siccardi, relegarono nel silenzio le opere degli antichi Penitenti, i quali però ricuperarono un primo incoraggiamento  al tempo di Pio IX, per ritrovare tutta la loro energia di evangelizzazione al tempo di Leone XIII, promulgatore della nuova Regola del 1883.

Il tessuto ecclesiale postconciliare inserisce l’ OFS, con la Regola di Paolo VI, nel contesto della vita laicale per la “santificazione delle realtà temporali”.  Obiettivo delle Fraternità francescane è quindi “rendere presente il carisma del Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa” insieme agli altri due Ordini (Reg. OFS art 1)..

La realtà della nostra Fraternità si è nel tempo intrecciata con le vicende sopra ricordate, offrendo una particolare testimonianza e un richiamo ai valori spirituali, un conforto fraterno, soprattutto agli ammalati, con partecipazione dei fratelli e delle sorelle all’opera di varie associazioni, in cui sempre hanno portato il contributo peculiare dello spirito francescano.

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La Fraternità OFS di Bologna – San Francesco oggi

Da quando, nel 1897, il giovane Umberto Salmi si fece promotore della rinascita della Fraternità TOF maschile, attirando all’ideale francescano altri amici, coi quali si impegnava anche in opere assistenziali, presso la Basilica crebbe il numero dei terziari, uomini e donne, che attraversarono, nell’ approfondimento spirituale e nelle opere di bene, le vicende del XX secolo, fitto di sofferenza e di ostacoli anche per un’ autentica testimonianza cristiana. La nuova Regola trova nel 1978 una Fraternità la cui formazione è avvenuta prima, abituata spesso ad operare in modo personale o a piccoli gruppi, mentre ora la peculiarità di un impegno di fraterna collaborazione nelle varie iniziative diventa essenziale. Tuttavia l’ingresso di molti giovani, animati spesso da autentico spirito apostolico, lascia ben sperare in una crescita secondo gli obiettivi stabiliti dalla Regola.

In pratica la Fraternità  si esprime secondo le linee seguenti:

attività interne: preghiera, ritiri, formazione sia iniziale (per la quale è impegnato soprattutto un membro del Consiglio), sia permanente, sulla scia delle indicazioni del Consiglio Nazionale OFS e della CEI. Nelle consuete riunioni mensili si adoperano nell’azione didattica l’Assistente, o esperti chiamati nelle varie occasioni, o membri della Fraternità; lectio divina mensile tenuta dall’Assistente;  promozione di esercizi spirituali; partecipazione ad incontri regionali dell’OFS o con le sorelle Clarisse; pellegrinaggi con invito esteso ai fedeli  non facenti parte dell’OFS; visita a confratelli ammalati, seguiti da un gruppo interno alla Fraternità;

attività rivolte anche all’esterno: oltre ai già citati pellegrinaggi, merita di essere particolarmente ricordata la mostra-mercato organizzata da un confratello con altri collaboratori. Il ricavato delle vendite viene utilizzato per recare un aiuto economico alla Missione indonesiana, curata dalla Provincia Italiana di Sant’Antonio dei Frati Minori Conventuali.

La Fraternità OFS di Bologna – S.Francesco è aperta ad amici e simpatizzanti, che è ben lieta di accogliere e con i quali si augura di realizzare una crescita nello spirito del Santo di Assisi.

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