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Nella chiesa di S. Francesco sin dalla fine del secolo XIII cori di fanciulli vengono ammaestrati nel canto e impiegati nel servizio liturgico; nel 1537 viene ufficialmente istituita una cappella musicale alla guida della quale ci sarà, due secoli dopo, padre Giambattista Martini, una delle personalità più insigni del Settecento musicale europeo e il suo allievo padre Stanislao Mattei.

Giovanni Battista Martini (Bologna, 25 aprile 1706 – Bologna, 3 agosto 1784)
è stato un francescano, compositore e teorico della musica italiano.
Ancora molto giovane, prese la risoluzione di entrare in convento. Abbracciò la vita religiosa nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, nel Convento di San Francesco a Bologna nell’anno 1721, fu inviato a Lugo di Romagna per compiervi il noviziato e fece la professione religiosa l’undici settembre del 1722.Di ritorno nella sua città natale, si dedicò con ardore allo studio della filosofia, e acquisì delle conoscenze tanto estese nella musica teorica e pratica che il posto di maestro di cappella della chiesa (oggi basilica minore) di San Francesco gli fu affidato nel 1725, sebbene non avesse che 19 anni.

Musicista stimatissimo, dotato di una vasta erudizione, è annoverato tra i maestri di Wolfgang Amadeus Mozart.
La semplicità, la dolcezza e la modestia erano i tratti distintivi del carattere di padre Martini, la sua disponibilità e la sua prontezza nel soddisfare le numerose richieste che gli venivano fatte, riguardo alla teoria o alla storia dell’arte musicale, la cura che metteva nell’evitare qualsiasi atto o pensiero potesse offendere l’amor proprio di altri musicisti e la benevola accoglienza che tributava a coloro che andavano a fargli visita l’avevano reso l’oggetto della stima e della universale venerazione. Anche Mozart (ospite a Bologna per l’aggregazione all’Accademia Filarmonica di Bologna) si dimostrò sempre riconoscente per gli insegnamenti di padre Martini, al punto da scrivere:

« Reverisco devotamente tutti i Sgri. Filarmonici: mi raccomando sia sempre nelle grazie di lei e non cesso d’affliggermi nel vedermi lontano dalla persona del mondo che maggiormente amo, venero e stimo, e di cui inviolabilmente mi protesto di Vostra Paternità molto Reverenda umilissimo e devotissimo servitore ».

Stanislao Mattei (Bologna, 10 febbraio 1750 – Bologna, 12 maggio 1825) 
è stato un francescano, compositore e gregorianista italiano.

Nato da modesta famiglia di artigiani, conobbe il padre Giovanni Battista Martini cui divenne allievo e che seguì nella vita religiosa come frate minore conventuale. «Fu sacerdote esemplare e tanta era la stima che aveva lo stesso padre Martini da sceglierselo per confessore». Nel 1776 fu lo stesso Martini a volerlo – nonostante l’opposizione dell’Accademia dei Filarmonici – suo coadiutore e sostituto nella conduzione della Cappella Musicale di S. Francesco di Bologna, di cui sarà poi titolare dopo la morte del maestro. Per pochi mesi, nel 1809, fu maestro di Cappella al Santo di Padova e, sino alla morte, a S. Petronio di Bologna. In seguito alla soppressione napoleonica delle corporazioni religiose del 1797 prese alloggio con la madre in via Nosadella dedicandosi all’insegnamenti privato. Insegnò contrappunto al Liceo filarmonico di Bologna (ora Conservatorio Giovanni Battista Martini), dove ebbe tra i suoi allievi DonizettiRossini e Morlacchi. Compose soprattutto musica sacra in gran parte inedita. Di lui si conservano circa quattrocento composizioni presso la biblioteca del Conservatorio e l’archivio musicale del convento di S. Francesco di Bologna.